I bisogni dei bambini nella separazione dei loro genitori

Il Consultorio La Famiglia, attraverso quello che definiamo il nostro "Centro Culturale", ovvero uno spazio di offerta di riflessione aperto a tutti, ha proposto recentemente  una videoconferenza sul tema dei  "bisogni dei bambini nella separazione dei loro genitori".

Abbiamo ritenuto questo tema doloroso, per tanti aspetti, ma importante per il lavoro che svolgiamo e che indirizziamo a tutti gli adulti e i bambini, che si trovano a vivere un momento di difficoltà e di forte cambiamento.

Allora, grazie alle competenze di alcuni dei nostri  professionisti, abbiamo cercato di guardare  per intero questa realtà , per provare ad alleggerire le sensazioni e le difficoltà dei genitori, ma specialmente per sostenere tutti i bambini che incontrano, nella separazione della loro mamma e del loro papà, un evento difficile e sofferto.
Operativamente, abbiamo raccolto alcune richieste di aiuto e le abbiamo sottosposte alle psicoterapuete Micaela Scaler e Valeria D'Antonio, anche mediatrice famigliare,  che hanno fornito, appunto, le loro risposte duranto l'incontro.

Pur rimandando i nostri utenti a momenti più personali e mirati rispetto alla propria storia personale e famigliare, teniamo a riportare in questo testo le prime domande emerse e affrontate.

La separazione, come la vivono i genitori?


La separazione è una perdita, un lutto per tutte le persone coinvolte, quindi per i genitori, così come per i bambini; segna il termine di un progetto di vita, di un investimento affettivo importante.

Vivere il lutto significa innanzitutto non negarlo e esplorare ogni profonda emozione che lo caratterizza: la rabbia, il dolore per la perdita, i momenti di mancanza dell'altro, anche il desiderio e il bisogno di ritrovarlo.
Solo stando di fronte al dolore della perdita e chiamandolo per nome, affrontando i loro vissuti, i genitori possono guardare anche ai bisogni dei propri figli, anche se, nella realtà, è molto complesso per le mamme e per i papà riuscire ad accogliere le emozioni e le fatiche dei loro bambini e  difenderne gli interessi. Entrambi i genitori, infatti, si trovano coinvolti, spesso imbrigliati, in una serie di complicazioni legate alla separazione e quindi è per loro difficile riuscire a separare le emozioni riguardanti il fallimento del loro matrimonio e quelle relative responsabilità genitoriali.

E cosa succede nei bambini?


Per i bambini l' esperienza della separazione dei  genitori è sempre piuttosto dolorosa e varia in base all'età e alle caratteristiche  personali.

Pur non volendo generalizzare la portata del dolore dei bambini e l'intensità delle loro emozioni, possiamo affermare che spesso i più piccoli di età tendono ad attribuire a loro stessi la responsabilità di ciò che accade.
D'altra parte capita altrettanto spesso che i genitori i tendano a pensare che, essendo i loro figli molto piccoli, questi non si accorgano neppure della separazione.
Questo certamente non è vero, perchè anche il bambino piccolo percepisce la mancanza di una presenza condivisa in casa, sente le tensioni dei genitori nella relazione con lui e percepirà anche la conclusione della relazione tra la sua mamma e il suo papà, se questa gli verrà spiegata nei modi adatti alla sua età.

Con i ragazzi più grandi e gli adolescenti le modalità dovranno essere differenti, così come diverse saranno le reazioni: quando si cresce con l'età, infatti, si è maggiormente in grado di mettere in parola le emozioni, ma può succedere anche che si accendano reazioni più acute, come per esempio chiudersi in sè stessi, oppure, al contrario, diventare molto reattivi nei confronti di uno o dell'altro genitore, fino all'arrivare a pensare addirittura di avere la responsabilità di far tornare insieme la coppia.
In questo ultimo caso, quindi, emerge da un lato il sentirsi in colpa, dall'altro il senso di reponsabilità rispetto al tenere uniti la mamma e il papà. Entrambi i pensieri, le convinzioni, se non trattate, possono diventare fonte di enorme sofferenza per i figli.

Spesso capita anche che i bambini arrivino a farsi carico delle comunicazioni tra i loro genitori, ovvero diventino i piccoli intermediari delle relazioni tra mamme e papà, soprattutto  quando tra questi i figli intuiscono una grande conflittualità.
Questo scenario, in cui i bambini assumono il ruolo degli adulti, è un segnale che dovrebbe essere colto prontamente dai genitori, ai quali è richiesto di restituire ai bambini il loro ruolo di minori.

Nel parlare degli effetti della separazione  sui figli va detto che sicuramente i bambini subiscono la decisione dei genitori e che, altrettanto certamente, questa determinazione è sempre fonte di sofferenza per i bambini, ma va anche sottolineato che  la separazione diviene spesso  l'unica via per interrompere una situazione di conflitto cronico e comunque dannoso per tutti i membri della famiglia.
Soprattutto nel caso di forti sofferenze pregresse, una buona comunicazione e un clima  disteso tra i genitori in fase di separazione, può fare davvero la differenza.
 Anche quando i bambini riescono a mantenere un buon rapporto con entrambi i genitori, pur essendo questri separati, gli effetti negativi del divorzio risultano molto mitigati e possono addirittura emergere nuove risorse totalmente inaspettate.

Come si comunica ai propri figli la volontà di separarsi?

Innanzitutto i genitori devono comunicare la separazione  quando sono certi che sia la scelta definitiva:  i bambini non devono mai essere messi nella condizione di pensare  "è così, ma forse no".  
Quando la separazione è la scelta ultima e certa, questa deve essere  resa nota prima che uno dei due genitori esca di casa. Concretamente, questa comunicazione non deve essere data tanto tempo prima, ma a ridosso della data stabilita: infatti, soprattutto per i bambini più piccoli, che tendono avere un pensiero molto tangibile, non deve accadere che quanto anticipato prima non si realizzi poi.
Proseguendo, nei momenti immediatamente successivi alla separazione, i bambini devono essere aiutati a prendere coscienza della nuova realtà: per esempio, devono poter andare a vedere nuova casa, dove il papà o la mamma andranno a vivere.

La comunicazione, dunque, va preparata: è necessario pensare al "dove", che potrebbe essere sia il salotto di casa, sia un ambiente esterno. Rispetto al "chi", l'ideale sarebbe che entrambi i genitori, insieme, diano la stessa comunicazione, che siano uniti e che si rivolgano a tutti i figli nello stesso meomento, riservando poi a ciascuno un proprio spazio di approfondimento, a  seconda dell'età di ogni bambino e del suo vissuto.
La comunicazione deve mettere in evidenza aspetti concreti, come ad esempio il fatto che la vita continuerà in due case diverse, ma anche che il papà e la mamma non sono più innamorati di quell'amore che provavano quando i bambini sono nati.

I genitori  devono assumersi la responsabilità della loro scelta  e non dare mai ai figli la possibilità di fraintendere questo punto, ovvero di essere stati loro la causa di questa separazione. Non è neppure importante far sapere ai bambini chi, tra mamma e papà, abbia desiderato separarsi per primo  - ci sarà, eventualmente, un tempo futuro in cui i figli potranno conoscere a fondo come sono andati i fatti -, l'aspetto più importante, fondamentale, rimane la rassicurazione sul fatto che entrambi i genitori continueranno ad amarli, a essere la loro mamma e il loro papà, anche se il  rapporto di coppia tra marito e moglie si interrompe.
Ogni spiegazione deve essere breve e mirata, ma allo stesso tempo deve aprirsi alle possibili domande. I genitori, infatti, non devono perdere di vista le reazioni dei loro figli: potrebbe anche succedere che qualcuno rimanga "bloccato", perchè molto spesso, sopratutto i più piccoli, non sanno elaborare istantaneamente una reazione, soprattutto quando ciò che li provoca sembra loro "troppo". Anche la non-reazione apparente porta però con sè un messaggio, ovvero che serve del tempo per maturare la consapevolezza del cambiamento nella propria vita. Per questo, è  bene che ogni genitore separato non smetta di domandare ai propri figli come si sente e che sia pronto ad ogni risposta e reazione.

"Avevi una casa, adesso ne hai due, cinque parole sole: Ti amiamo tutti e 2". 

Speriamo possa essere il messaggio che ogni bambino figlio di genitori separati senta per sè, di essere amato sia dalla sua mamma, sia  dal suo papà.
Ricordiamo che, in Consultorio, i nostri operatori possono accompagnare sia le fatiche dei genitori sia quelle dei loro figli, attraverso percorsi di sostegno personali e mirati.