Placemaker: Gli inventori dei luoghi che abiteremo

In questi giorni sto leggendo con molto interesse e curiosità un libro di Elena Granata, professoressa di Urbanistica al Politecnico di Milano, il cui titolo è riportato qui sopra in grassetto. 
 Cosa c’entra con la mia vita e con i miei interessi questo libro? Tantissimo, tutto da scoprire!
“La creatività pensa, l’immaginazione è un’attitudine dello sguardo… Immaginare è andare oltre il dato di realtà, non per trascenderlo, ma per penetrarlo, mostrando ciò che potenzialmente racchiude”. 
Fantastico! Ognuno di noi è se stesso, ma in fondo ha un frammento dell’altro e viceversa.
Se l’ ingegnere è solo ingegnere, se un artista è solo artista difficilmente cresce l’innovazione e quindi il valore culturale di una società.  
“ La nostra vita collettiva è stata da tempo ordinata per scatole e comparti che oggi ci stanno sempre più stretti “ Occorre eliminare recinti non dialoganti.
Ancora: “ C’è’ davvero bisogno di ritrovare un’idea di creatività che connetta, che amalgami, che sciolga, che confonda, che mescoli, che incolli, che unisca. È il nostro tempo che lo chiede”. 
Ma cosa c’entrano con la mia vita questi pensieri? Tutto c’entra. 
Occorre ripartire dai luoghi dell’educazione e della formazione scolastica, rompere quelle scatole costruite, superare i tanti pregiudizi che a volte rendono il nostro Paese stanco e rassegnato. 
Sapere è un verbo all’infinito che sai dove nasce ma non sai dove ti porta...